Il modo più comune con cui correggiamo i difetti refrattivi sono gli occhiali; il secondo, sono le lenti a contatto.
In questo ambito, esistono innumerevoli possibilità, a seconda dei sintomi e delle necessità dei pazienti: occhiali monofocali (mettono a fuoco a una distanza prestabilita), occupazionali (per vedere a fuoco sia il PC sia la lettura), multifocali (con fuoco che varia da lontano a vicino); occhiali con lenti in cristallo (resistono ai graffi, ma meno agli impatti, sono più spesse e pesanti), in policarbonato (materiale plastico, più sottili e leggere, meno pericolose, ma necessitano di trattamento antigraffio), o in materiali (vetro o plastica) ad alto indice refrattivo (più sottili e belle per difetti elevati).
Fra le lenti a contatto, le più comuni sono le morbide (fatte di un gel idrofilo detto HEMA), per la facilità di adattamento e l’elevato confort; possono correggere i difetti regolari, e possono essere cambiate da ogni 6-12 mesi (le convenzionali, meno care) a qualche settimana, fino alle giornaliere, che non richiedono manutenzione. Le rigide gas-permeabili, fatte di silicone o di polimeri fluorurati, forniscono una visione migliore e consentono di correggere difetti irregolari (come il cheratocono), ma sono meno confortevoli.
Non tutti possiamo sopportare le lenti a contatto, sia perché esse limitano comunque la respirazione della cornea, sia perché alcuni di noi hanno un occhio secco: ecco perchè sono importanti visite oculistiche regolari per chi le usa.
Con il laser ad eccimeri trattiamo i principali difetti refrattivi rimodellando la curvatura corneale anteriore mediante un’ablazione guidata di un sottilissimo strato dello spessore corneale, con una precisione fino a pochi micron. Prima dell’intervento è indispensabile studiare a fondo l’occhio per escludere che abbia malattie; dobbiamo anche misurare lo spessore corneale con la pachimetria e la curvatura corneale con la topografia. Siamo in grado di correggere miopie fino a 8-9 diottrie e ipermetropie o astigmatismi fino a 4 diottrie. L’intervento, che è rapido (10-15’) e richiede anestesia solo con gocce (detta topica), si può fare sulla superficie (PRK) o sotto un lembo di cornea tagliato mediante un microcheratomo o con il laser a femtosecondi (LASIK).
Per difetti più elevati possiamo impiantare all’interno dell’occhio una sottilissima lentina artificiale dietro l’iride e davanti al cristallino. Queste lentine, dette IOL fachiche, consentono di trattare pazienti con miopia fino a 20 diottrie e astigmatismo fino a 4, con cornee sottili o secchezza oculare marcata, che non sono buoni candidati alla PRK. L’intervento è rapido (15-20’) e avviene in anestesia topica o con un’iniezione di anestetico intorno all’occhio (peribulbare).
In pazienti affetti da presbiopia (oltre che da miopia, ipermetropia o astigmatismo elevati; o se questi ultimi sono troppo elevati per poter essere trattati in altro modo), possiamo eseguire un’estrazione del cristallino trasparente, sostituendola con un cristallino artificiale multifocale (RLE, Refractive Lens Exchange), come facciamo in un intervento di cataratta.
Infine, il risultato ottenuto con le IOL fachiche o con il RLE può essere raffinato in un secondo tempo con il laser ad eccimeri; questa tecnica, chiamata Bioptics, consente di combinare l’alto potere correttivo della chirurgia intraoculare con la raffinatezza e accuratezza delle procedure laser.