La terapia iniziale del glaucoma cronico ad angolo aperto è l’instillazione di uno o più colliri che hanno l’effetto di ridurre la pressione dell’occhio. Ne esistono diverse classi: gli analoghi delle prostaglandine (come latanoprost, bimatoprost e travoprost), i beta-bloccanti (come timololo e carteololo), gli inibitori dell’anidrasi carbonica (come dorzolamide e brinzolamide, o anche l’acetazolamide disponibile in compresse), gli alfa-agonisti (brimonidina) e i miotici (pilocarpina). Sono di solito ben tollerati, ma possono dare effetti collaterali sia all’occhio sia sistemici, che il paziente deve segnalarci. Perché siano efficaci è necessario che il paziente li usi con regolarità e precisione, senza dimenticarli mai. Controllate anche, con le foto qui a fianco, di instillarli nel modo corretto!
Nei casi che non rispondono ai colliri, o quando i colliri causano effetti collaterali, eseguiamo una trabeculoplastica laser, in cui mini-spot diretti alla zona di deflusso dell’umor acqueo ne aumentano la funzione; si esegue in anestesia topica (sole gocce), è molto efficace (80% dei casi), e può essere ripetuta. Inoltre, nei glaucomi ad angolo stretto e chiuso pratichiamo (sempre in anestesia con gocce) una iridotomia con laser YAG, cioè un piccolo foro nell’iride, che bilancia la pressione fra i due lati davanti e dietro l’iride e impedisce la chiusura dell’angolo (cioè l’attacco acuto di glaucoma) nei soggetti predisposti o lo risolve se si è già instaurato.
Se colliri e laser non sono sufficienti eseguiamo l’intervento di trabeculectomia, in cui creiamo nella parete sclerale dell’occhio una via di uscita alternativa per l’umor acqueo, che da dentro l’occhio esce e va a diffondere sotto la congiuntiva, riducendo la pressione all’interno; per impedire la chiusura dello shunt utilizziamo durante l’intervento farmaci che inibiscono la cicatrizzazione come il 5-fluoro-uracile o la mitomicina C. Eseguiamo anche la versione mini-invasiva di questo intervento, impiantando una piccolissima valvola, detta Ex-Press, con un lume non più grande di 50µ, che regola il deflusso e riduce gli effetti collaterali.