Come visitiamo i bambini



la misurazione dell'acuità visiva con E di Albini
la misurazione dell'acuità visiva con E di Albini
la misurazione dell'acuità visiva con E di Albini

Come tutti sanno, i bambini hanno timore dei “camici bianchi” e hanno una naturale riluttanza a farsi visitare, gli occhi in particolare. Può quindi stupire che dei loro occhi si riesca a misurare quasi tutto. Ma come facciamo?

Dall’età di 1 anno e 1/2 o 2 anni, eseguiamo la misurazione dell’acuità visiva, cioè dei “decimi” che il bambino riesce a leggere, mostrando al bambino l’ottotipo di Pigassou, con figure facilmente riconoscibili (ad esempio una casetta, una barca, un fiore), sempre più piccole, e gli chiediamo di dirci cosa vede; e sopra i 3 anni, gli mostriamo delle lettere E (le E di Albini), ruotate a caso nelle varie direzioni e sempre più piccole, e gli chiediamo di indicare con le dita (o con una grossa E di cartone che tiene in mano) se le gambe della E puntano “in alto, in basso, a destra o a sinistra”. Papà e mamma, ricordate: è’ molto utile se nei giorni prima della visita insegnate voi stessi questo “gioco” a casa al vostro bimbo.



il Cover Test
Test di Lang
il Cover Test

La valutazione ortottica nei bimbi più piccoli comprende il test di Hirschberg, in cui si valuta la posizione dei riflessi sulle cornee di una luce posta davanti al bambino e si stima se c’è uno strabismo (se i riflessi sono asimmetrici) e la sua entità in diottrie (proporzionale al decentramento in mm dei riflessi); e il test di Krimsky, in cui l’asimmetria dei riflessi viene compensata e misurata con un prisma. Nei bimbi più collaboranti eseguiamo il cover-test, coprendo alternatamente con una paletta uno e l’altro occhio mentre i piccoli fissano una luce o una figura: dai movimenti di fissazione si svelano e misurano sia gli strabismi manifesti sia quelli latenti.

Con il test di Lang valutiamo la stereopsi, cioè la visione binoculare tridimensionale: minuscole lenti cilindriche inserite sulla superficie di una cartolina rendono differenti le immagini dei due occhi e consentono al bimbo di riconoscere le figure solo se i due occhi lavorano contemporaneamente.

Nella parte finale della visita instilliamo una goccia di collirio di ciclopentolato o tropicamide, 2 volte in 10’; dopo 20-30’ la pupilla è dilatata e l’accomodazione bloccata: ciò ci consente di misurare con precisione la refrazione (cioè stabilire se il bimbo è ipermetrope, miope o astigmatico), e di vedere il fondo dell’occhio, che è indispensabile nei casi di strabismo per escludere una malattia della retina che l’abbia causato. L’esame è innocuo e l’effetto del collirio scompare in 24 ore.